Liceo Classico "Don Cavina" Randazzo

2014/04/05

In Ucraina le ribellioni non si fermano e la situazione, già parecchio delicata, rischia di avere conseguenze ancora più gravi a livello internazionale. Le ribellioni hanno acuito le divergenze interne fra filo-russi e filo-europei causando un rapido susseguirsi di sconvolgimenti politici. Infatti, dal 16 Marzo di quest'anno la Crimea, regione da sempre legata alla Russia per motivi storico-politici, si è autoproclamata repubblica autonoma come parte integrante della Federazione russa in seguito a un referendum, la cui validità giuridica è stata però riconosciuta dalla sola Russia. Ma, mentre il tricolore russo sventola su tutte le vecchie basi militari ucraine in Crimea, dall' Aja arriva, come sanzione, la decisione di escludere dal G8 la Russia che, però, si mostra determinata a continuare la sua azione nella comprensione del BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Inoltre, le truppe russe, incoraggiate dalla vittoria, si sono spinte al confine con la Transnistria (Moldavia), facendo ritenere che l'obiettivo non è solo la Crimea. Questa forte presa di posizione da parte della Russia ha scatenato la reazione indignata dell'Ue e degli Usa, pronti a fornire supporto all'Ucraina. Una nazione, ormai, divisa a metà tanto che statue di Lenin, in Crimea, vengono difese come manifesto della "russità", mentre, in altre parti del paese, vengono distrutte. La gente  continua a morire, a sparire, a essere torturata e non viene tollerato il dissenso. Qualche giorno fa Andrej Zubov, un professore della blasonata Università MGIMO di Mosca, è stato licenziato per aver paragonato l'annessione della Crimea all'Anschluss dell'Austria durante la seconda guerra mondiale. Lo storico russo è stato tacciato di slealtà nei confronti dell'istituzione per cui lavorava, solo per aver espresso un parere contrastante con il governo. Il clima è, quindi, piuttosto pesante e potrebbe generare una guerra sanguinosa. Non resta che sperare che, dopo le elezioni, l’Ucraina possa dotarsi di un governo capace di conciliare le diverse fazioni del paese e che governi europei e Russia possano cooperare nella ricerca di una soluzione pacifica.

Flavia Di Silvestro

Posted on sabato, aprile 05, 2014 by Unknown

No comments

2014/04/04

Sembra solo un gioco, ma non lo è. Le regole sono semplici: se vieni nominato, dopo aver ringraziato i tuoi amici per la ‘nomination’, devi bere tutto d’un sorso birra o altri superalcolici, ti riprendi e posti il video sul Social Network nominando altri amici. Questi ultimi hanno 24 ore di tempo per accettare o meno: se accettano, dovranno fare a loro volta la stessa cosa, altrimenti saranno costretti a offrire da bere a tutti gli amici. È un effetto domino che sta coinvolgendo moltissimi ragazzi. Per i giovani «è solo un gioco, non c’è nulla di male». Sì, un gioco che ha già provocato 5 morti. In Italia la moda è appena arrivata, ma in alcuni paesi, come Inghilterra, Stati Uniti e Australia, essa ha già le sue vittime. Questo modo di bere è molto pericoloso. Si beve da soli, in camera, davanti una webcam. Si inizia con un bicchiere di birra, fino a bere a stomaco vuoto superalcolici. Tutto ciò per dimostrare di essere forti, o meglio per apparire forti. Ma cosa spinge realmente i ragazzi a compiere questa bravata? Non accettare la ‘nomination’, non sembra apparentemente un grave problema. Ma per chi su Facebook condivide la sua vita non è così. Sui social network tutti sono informati su tutto. Le notizie si diffondono velocemente e quindi, in un modo o in un altro, non si passa inosservati. Conta più apparire che essere. Per un ragazzo, non accettare significa rischiare di essere deriso, di essere escluso dalla comitiva e soprattutto di risultare poco coraggioso, debole. Un ‘semplice gioco’, quindi, diventa una situazione frustrante. Si parla di abuso di alcol e di cyberbullismo. Se riuscire a bloccare la pubblicazione dei video non risulta ancora possibile, c’è chi ha già avuto idee migliori. Molti ragazzi hanno dato vita alla ‘Booknomination’. Anche qui le regole sono semplici: ci si riprende mentre si legge ad alta voce un passo di un libro a cui si è particolarmente legati e si invita altri amici a farlo. Così, in risposta all’alcol, adesso spopola la letteratura.

Giulia Mannino


Posted on venerdì, aprile 04, 2014 by Unknown

No comments

2014/03/20

Prima metà dell’ottocento. Niccolò Paganini, giovane virtuoso violinista italiano, è ormai una star in Europa, dove è acclamato per le sue doti eccezionali e la straordinarietà delle sue esecuzioni. Al seguito di un concerto a Milano, incontra uno strano individuo, Urbani, che gli si propone come manager e gli promette che lo renderà ancora più famoso. Niccolò accetta. Urbani gli fa firmare allora un contratto (o forse un patto…) in cui entrambi si giurano fedeltà reciproca per l’eternità. Dopo aver perso tutti i suoi soldi tra donne, feste, droghe e gioco d’azzardo, vende anche il suo violino. Per fortuna, arriva al momento giusto una lettera da parte di un impresario inglese, John Watson, che gli chiede di recarsi a Londra per una tournée. All’arrivo in città, gli è impossibile alloggiare nell’albergo previsto, a causa di una folla di protestanti che lo accusano di aver fatto un patto con il diavolo in cambio di talento e successo. Watson allora decide di ospitarlo in casa propria. Qui Niccolò conosce la figlia dell’impresario, Charlotte, giovane e talentuosa cantante lirica. Di lei si innamora, sia per la bellezza, che per la voce angelica. Le propone di cantare un’aria da lui composta: Io Ti Penso Amore. Fra i due nasce un profondo legame. Niccolò, per la prima volta, riesce ad aprirsi e a mostrarsi per ciò che veramente è, facendosi conoscere non come star, ma come persona che vive attraverso la sua musica: “tutto ciò che sento, che sono, che voglio essere, lo metto nella musica”. Il concerto si tiene dopo pochi giorni. Niccolò oltre ad eseguire molte delle sue composizioni più famose, come il Capriccio n° 24 o il concerto denominato La Campanella, chiama sul palco Charlotte per cantare l’aria insieme provata. Il concerto è un successo ma, subito dopo, si crea uno scandalo: sembra che Paganini abbia abusato della giovane ragazza. In realtà è tutto un malinteso, creato da Urbani per far sciogliere il loro rapporto. Infatti i due perderanno per sempre i contatti, prendendo strade diverse. Charlotte diventerà una famosa cantante lirica e sposerà un altro uomo. Niccolò, dopo aver licenziato Urbani, si ritirerà a Genova, sua città natale. Qui, anche se la sifilide e la tubercolosi lo affliggono, scrive tutte le partiture e variazioni dei suoi numerosi concerti e capricci, cosa che mai aveva fatto. Infatti durante i suoi concerti, improvvisava moltissimo, negandosi alla richiesta di ripetere un brano già eseguito (da qui la famosa citazione “Paganini non ripete”). Nel letto di morte rifiuta l’estrema unzione e muore con il suo violino tra le braccia. Verrà sepolto in terra consacrata solo molti anni più tardi. Storia intrigante quella di Paganini, piena di misteri e leggende, tra mito e realtà. Il regista Bernard Rose ha voluto innanzitutto non un attore professionista, ma un violinista professionista, che sapesse davvero impugnare il violino senza usare quindi una controfigura. Ruolo fatto apposta per il giovane violinista statunitense-tedesco David Garrett, famoso in tutto il mondo per aver saputo ben interpretare il violinista genovese, nonostante fosse la sua prima esperienza da attore. Il film non può essere definito un capolavoro cinematografico, ma la parte musicale, ricca delle composizioni più note di Paganini, compensa senza dubbio ciò che manca da parte della regia. Il Violinista del Diavolo si concentra più sulla seconda parte della vita di Paganini, vissuta tra donne, gioco d’azzardo e musica. Rose ha cercato di rendere la biografia del famoso musicista più vicina possibile alla realtà, per quanto essa sia compromessa da leggende e credenze false, come il famoso patto con il diavolo,  che alla fine del film potrebbe identificarsi con Urbani (interpretato da Jared Harris). Queste leggende e diavolerie associate a Paganini erano anche frutto dell’ignoranza del tempo. Essendo infatti incomprensibile come riuscisse a suonare con tanta velocità, agilità, eccezionale virtuosismo e tecnica strabiliante (spesso rompendo, durante i concerti, tre delle quattro corde e riuscendo a finire il concerto sull’ultima corda superstite) l’unica possibile spiegazione da darsi era quella di una presenza maligna dentro di lui. In realtà a provocare tutto ciò era un’altra delle patologie da cui era affetto:  una malattia del tessuto connettivo che giocò, però, a suo favore. Questa gli rese infatti le dita flessibili, lunghissime e agilissime, permettendogli di suonare il violino come nessuno aveva mai fatto prima. Nonostante le controversie legate alla sua vita, Paganini è ancor oggi considerato il più grande violinista di tutti i tempi, o come lo ha definito David Garrett “la prima Rockstar della storia, un genio eccentrico, un Jimi Hendrix della sua epoca”.

Alice Romano

Posted on giovedì, marzo 20, 2014 by Unknown

No comments

Il romanzo di Robert Louis Stevenson, “The strange case of dr. Jekyll & mr. Hyde”, pubblicato nel 1886, è uno dei capolavori dell’autore. Gli elementi dell’opera, tra cui il genere letterario, lo rendono romanzo molto particolare. Considerato precursore del romanzo poliziesco è anche annoverato tra i classici della letteratura fantastica. Per la difficile catalogazione e la struttura a più voci narranti esso, nonostante la brevità, è opera ricca di contenuti su cui soffermarsi. Tematica principale è la scissione dell’animo umano in Bene e Male, in Giusto e Malvagio; un ‘topos’ presente pienamente nel personaggio del dottor Jekyll, che cerca di trovare un metodo per eliminare la sua parte malvagia in modo da potersi concentrare unicamente sugli studi “onesti”. La tematica conduce inevitabilmente allo sviluppo del doppio, riscontrabile nella persona di Jekyll/Hyde. Il  bipolarismo è insito nella personalità umana e l’intento proprio del romanzo è di mettere in evidenza la lotta che avviene tra la parte buona e quella malefica, dimostrando che una tende sempre a prevalere sull’altra. Il romanzo di Stevenson risulta essere lettura piacevole, scorrevole e interessante grazie anche a personaggi psicologicamente ben descritti. La storia è ambientata in una Londra sfocata e indefinita con l’unico scopo di riflettere le nebbiose emozioni dei protagonisti.


Antonio Mandara

Posted on giovedì, marzo 20, 2014 by Unknown

No comments

2014/03/12

Dal gennaio del 2011 l’Etna e in particolare il Nuovo Cratere di SE è stato protagonista di quarantasei episodi di fontane di lava che facevano intuire agli esperti, come negli anni 1999-2001, l’inizio di una nuova eruzione del maestoso vulcano. Dopo l’ultimo parossismo del 29-31 dicembre 2013, l’Etna è stata caratterizzata da una continua emissione di cenere a carico del cono terminale di NE tra il 4 e il 13 gennaio. Dopo pochi giorni di quiescenza il 22 gennaio ha inizio una nuova eruzione di lunga durata. I dati che si riportato di seguito sono tratti dagli aggiornamenti giornalieri eseguiti dagli esperti dell’INGV di Catania. Nella tarda serata del 22 gennaio 2014 il NCSE (Nuovo Cratere di SE) è caratterizzato da una modesta attività stromboliana accompagnata dall’emissione di una colata lavica da due bocche ubicate sulla base nord-orientale del cratere. Questo flusso lavico poco alimentato si arresterà dopo aver percorso poche centinaia di metri il 23 gennaio nella Valle del Bove, ma l’attività eruttiva riprenderà nella tarda serata dello stesso giorno. Il NCSE durante il 25 gennaio è stato caratterizzato da una forte attività stromboliana che provoca l’emissione di notevoli quantità di materiale piroclastico e da una modesta attività effusiva che ha prodotto una colata lavica che ha percorso la parete occidentale della Valle del Bove.  Il 26 gennaio l’emissione di cenere vulcanica resta a carico del NCSE e la continua attività effusiva continua incessantemente dal 22 gennaio. Il giorno successivo il flusso lavico attivo da giorni si arresta a causa della ridotta emissione di lava. L’attività effusiva riprenderà vigore nella serata del 3 febbraio e il giorno successivo anche l’attività esplosiva che causerà getti di lava alti fino a 100 metri e una notevole emissione di materiale piroclastico che persisterà nei giorni a seguire. Il 9 febbraio l’intensificazione dell’emissione lavica provocherà il graduale aumento del campo lavico. Il 10 febbraio sia ha l’apertura di una terza bocca eruttiva alla base del cratere di NE. L’11 febbraio alle ore 05:07 locali crolla parte del NCSE formando un flusso piroclastico che in meno di un minuto ha raggiunto il terreno pianeggiante sul fondo della Valle del Bove. Il fenomeno è stato causato dall’indebolimento del cratere da parte delle bocche eruttive attive dal 22 febbraio. Il vento che spirava da sud-est ha provocando la ricaduta del materiale più minuto nell’abitato di Randazzo.


 Immagini riprese dalla telecamera termica dell’INGV – CT ubicata a Monte Cagliato sul versante orientale che mostrano l’evoluzione del flusso piroclastico del 11 febbraio 2014.


Successivamente l’emissione lavica si è localizzata nella parte centrale della nicchia di distacco creatasi durante l’evento franoso. Il 15 febbraio alle ore 10:08 locali un’esplosione ha interessato la Bocca Nuova con l’emissione di vapore acqueo misto a cenere vulcanica. Nei primi giorni di marzo il campo lavico si è allargato ed alcuni bracci di lava hanno coperto parte delle lave emesse durante l’eruzione del 2008-2009. Negli ultimi giorni l’eruzione è stata caratterizzata dalla sovrapposizione dei nuovi flussi lavici su quelli già raffreddati.


Guglielmo Manitta

Posted on mercoledì, marzo 12, 2014 by Unknown

No comments