2014/03/12
Dal
gennaio del 2011 l’Etna e in particolare il Nuovo Cratere di SE è stato
protagonista di quarantasei episodi di fontane di lava che facevano intuire agli
esperti, come negli anni 1999-2001, l’inizio di una nuova eruzione del maestoso
vulcano. Dopo l’ultimo parossismo del 29-31 dicembre 2013, l’Etna è stata
caratterizzata da una continua emissione di cenere a carico del cono terminale
di NE tra il 4 e il 13 gennaio. Dopo pochi giorni di quiescenza il 22 gennaio
ha inizio una nuova eruzione di lunga durata. I dati che si riportato di
seguito sono tratti dagli aggiornamenti giornalieri eseguiti dagli esperti
dell’INGV di Catania. Nella tarda serata del 22 gennaio 2014 il NCSE (Nuovo
Cratere di SE) è caratterizzato da una modesta attività stromboliana
accompagnata dall’emissione di una colata lavica da due bocche ubicate sulla
base nord-orientale del cratere. Questo flusso lavico poco alimentato si
arresterà dopo aver percorso poche centinaia di metri il 23 gennaio nella Valle
del Bove, ma l’attività eruttiva riprenderà nella tarda serata dello stesso
giorno. Il NCSE durante il 25 gennaio è stato caratterizzato da una forte
attività stromboliana che provoca l’emissione di notevoli quantità di materiale
piroclastico e da una modesta attività effusiva che ha prodotto una colata
lavica che ha percorso la parete occidentale della Valle del Bove. Il 26 gennaio l’emissione di cenere vulcanica
resta a carico del NCSE e la continua attività effusiva continua incessantemente
dal 22 gennaio. Il giorno successivo il flusso lavico attivo da giorni si
arresta a causa della ridotta emissione di lava. L’attività effusiva riprenderà
vigore nella serata del 3 febbraio e il giorno successivo anche l’attività
esplosiva che causerà getti di lava alti fino a 100 metri e una notevole
emissione di materiale piroclastico che persisterà nei giorni a seguire. Il 9
febbraio l’intensificazione dell’emissione lavica provocherà il graduale
aumento del campo lavico. Il 10 febbraio sia ha l’apertura di una terza bocca
eruttiva alla base del cratere di NE. L’11 febbraio alle ore 05:07 locali crolla
parte del NCSE formando un flusso piroclastico che in meno di un minuto ha
raggiunto il terreno pianeggiante sul fondo della Valle del Bove. Il fenomeno è
stato causato dall’indebolimento del cratere da parte delle bocche eruttive
attive dal 22 febbraio. Il vento che spirava da sud-est ha provocando la
ricaduta del materiale più minuto nell’abitato di Randazzo.
Immagini
riprese dalla telecamera termica dell’INGV – CT ubicata a Monte Cagliato sul
versante orientale che mostrano l’evoluzione del flusso piroclastico del 11
febbraio 2014.
Successivamente
l’emissione lavica si è localizzata nella parte centrale della nicchia di
distacco creatasi durante l’evento franoso. Il 15 febbraio alle ore 10:08
locali un’esplosione ha interessato la Bocca Nuova con l’emissione di vapore
acqueo misto a cenere vulcanica. Nei primi giorni di marzo il campo lavico si è
allargato ed alcuni bracci di lava hanno coperto parte delle lave emesse
durante l’eruzione del 2008-2009. Negli ultimi giorni l’eruzione è stata
caratterizzata dalla sovrapposizione dei nuovi flussi lavici su quelli già
raffreddati.
Guglielmo
Manitta
Categories: Eventi, Territorio
Posted on mercoledì, marzo 12, 2014 by Unknown
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Qual è il nostro punto di vista?
La domanda ha spinto noi ragazzi del liceo classico "Don Cavina" a realizzare questo blog. Il . di vista è uno spazio culturale per esprimere e condividere esperienze, idee e riflessioni. Gli studenti, giovani apprendisti-giornalisti, misurano le loro 'forze' confrontandosi con l'oggi attraverso un mezzo di comunicazione attuale di grande impatto e risonanza qual è un blog.
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