2014/02/13
Il
27 gennaio, in occasione della “Giornata della Memoria”, i ragazzi del Liceo
Classico “Don Cavina”, guidati dalla prof.ssa Francesca Saieva, si sono riuniti
in un momento di riflessione per sottolineare il valore del ricordo attraverso
la storia.
Un
collage di letture e scene cinematografiche sulle note (riprodotte da due
alunni) de “La Vita è Bella”, “Buongiorno Principessa” e “Schindler's list”, ha
avuto inizio con un passo tratto da “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
«Perchè? Qui non c'è nessun perchè!». Un
perché al quale, a distanza di quasi un secolo, non si è riusciti a dare una
risposta. Perché una risposta non c'è. Il
male «può invadere tutto e devastare il mondo intero precisamente perché si propaga
come un fungo... » scrive Hannah Arendt ne “La banalità del male”. Da queste e altre pagine, tra le opere
più significative, inerenti alla tematica della memoria storica, una profonda trama di suggestioni è stata tessuta
dagli studenti attraverso forme di metalinguaggio. Dalla toccante esecuzione al
piano di Adrian Brody (nei panni del maestro Szpilman nel film “Il pianista”)
al solidale abbraccio dei sopravvissuti con Schindler, il dramma dell’uomo
rivive nelle parole di T. S. Eliot, J. Lussu, A. Frank, P. Celan, W. Benjamin,
K. Jaspers, E. Wiesel, A. Camus, facendo vibrare le corde dell’animo di tutti i
presenti.L’odio immotivato annienta
vittime e carnefici, travolgendoli in un’unica grande tragedia. Così la storia
annovera persecuzioni, genocidi e violenza senza fine. Basti pensare alla
strage degli Armeni, alle atrocità dei gulag, ai massacri delle foibe sino alle
recenti e ripugnanti intimidazioni nei confronti della comunità ebraica romana
che dimostrano quanto il male serpeggi inarrestabile nella mente umana. Ma se il male è dalle molteplici forme,
Auschwitz mostra la sua unicità: la distruzione dell’uomo in quanto tale, la
cancellazione della nuda vita. Così, secondo la lettura di A. Neher,
l’orrore dei campi di concentramento si lega alla “prova” del popolo ebraico. È
nell’ ’azab, quale “simultaneità
dell’abbandonare e del raccogliere”, e nell’ ‘aqedâ, la prova, che si consuma la vita dei discendenti di Davide,
perseguitati sin dalla notte dei tempi. E la storia e i suoi silenzi si
fanno memoria. Ma, «Quando sarà che l’uomo potrà imparare a vivere senza
ammazzare e il vento si poserà?»: le parole di Guccini continuano a risuonare
nel cuore di ciascuno.
Chiara Iraci
Corina Lanza
Valentina Sgroi
Federica Spartà
Giulia Triscari
Categories: Eventi
Posted on giovedì, febbraio 13, 2014 by Unknown
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News
Qual è il nostro punto di vista?
La domanda ha spinto noi ragazzi del liceo classico "Don Cavina" a realizzare questo blog. Il . di vista è uno spazio culturale per esprimere e condividere esperienze, idee e riflessioni. Gli studenti, giovani apprendisti-giornalisti, misurano le loro 'forze' confrontandosi con l'oggi attraverso un mezzo di comunicazione attuale di grande impatto e risonanza qual è un blog.
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Il canto di Natale- C. Dickens (1843)
Il rosso e il nero- Stendhal (1830)
De brevitate vitae- Seneca (49 d.C.)
Il cimitero di Praga- U. Eco (2010)
Se ti abbraccio non aver paura- F. Ervas (2012)
Ragione e Sentimento- J. Austen (1811)
Operette morali- G. Leopardi (1827)
La nausea- Jean-Paul Sartre (1938)
Castelli di Rabbia- A. Baricco (1991)
Le anime morte- N. V. Gogol (1842)
Dialoghi con Leucò- C. Pavese (1947)
Narciso e Boccadoro- H. Hesse (1930)
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La coscienza di Zeno- I. Svevo (1923)
Gli amori difficili- I. Calvino (1958)
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