“Il ritratto di Dorian Gray” è un romanzo di Oscar Wilde uscito per la prima volta nel Luglio del 1890 sul Lippincott's Monthly Magazine. L'anno succesivo l'autore, dopo averlo revisionato e modificato per esigenze commerciali, decide di far pubblicare in volume il romanzo. La storia si svolge nella Londra vittoriana del XIX secolo pervasa da una mentalità tipicamente borghese. Il giovane pittore Basilio Hallward si trova, insieme a Lord Enrico Wotton, nel suo studio intento a completare il ritratto di Dorian Gray, un giovane di straordinaria avvenenza conosciuto ad una festa. Da allora infatti il pittore si sente profondamente influenzato, quasi dominato, dalla personalità di quel ragazzo subito diventato uno dei suoi più cari amici. Quando Dorian si reca nello studio di Basilio, affinché questi possa ultimare il quadro, incontra  il cinico e carismatico Lord Enrico. Egli con le sue idee sul valore inestimabile della bellezza e con il suo edonismo spinge il ragazzo a desiderare che il fascino della giovinezza non lo abbandoni mai, ma che sia piuttosto il quadro a portare per lui i segni del tempo e del peccato. Da quel momento Dorian, in compagnia di Lord Enrico, si dedica a un'incessante ricerca di nuovi piaceri e sensazioni forti. Intreccerà anche una relazione con una promettente attrice di teatro che morirà poi suicida a causa della crudeltà del giovane.
Dopo questo tragico evento Dorian, notando un mutamento nel ritratto, si accorge che il suo desiderio si è avverato: dal quel giorno il dipinto sarebbe stato lo specchio della sua anima, mentre nessun segno del peccato avrebbe mai deturpato il candore della giovinezza sul suo volto. La morbosa ricerca del piacere continua instancabilmente, l'animo di Dorian è ormai pregno di una malvagità tale da fargli uccidere Basilio Hallward reo di aver dipinto il quadro diventato segno della sua corruzione morale. Dopo questo ultimo terribile delitto, Dorian  si rende conto di non poter più sopportare che la sua anima sia così ripugnante, decide di accoltellare il dipinto ma inspiegabilmente è lui, ormai vecchio e deforme, a cadere morto mentre il quadro torna a mostrare il giovane volto di Dorian Gray.
Oscar Wilde con questo suo romanzo intende criticare la società altoborghese a lui contemporanea ritenendola vuota e superficiale, basata su una contemplazione della bellezza fine a se stessa e pertanto incompleta poiché priva di ogni analisi interiore.
All'espozione della critica è funzionale la contrapposizione tra Lord Enrico e il pittore Basilio  identificabili rispettivamente con la tentazione e la coscienza. Il primo infatti con la sua straordinaria e spregiudicata abilità oratoria riuscirà a corrompere l'animo puro del giovane Dorian, l'altro spinto dall'amore per lui cercherà inutilmente di riportarlo sulla retta via ma verrà ucciso proprio come il protagonista , metaforicamente, con la sua coscienza.
Inoltre è da evidenziare come Oscar Wilde nel descrivere la mutazione del dipinto si concentri non tanto sullo sfiorire della bellezza, che può comunque perdurare nella vecchiaia, quanto sulla perdita della purezza del giovane. In conclusione l'autore attraverso questo romanzo ci invita a curare l'anima insieme al corpo. Dorian infatti cerca di colmare il suo vuoto interiore con il lusso eccessivo e le sensazioni forti, ma queste riescono a soddisfarlo soltanto per un fugace istante perché sono destinate a finire e lasciarlo nuovamente solo con se stesso. Così noi, nella nostra vita dobbiamo dedicarci alla ricerca di valori veri, indelebili perché solo questi saranno in grado di dare un senso alla nostra esistenza.

Flavia Di Silvestro