“Il mondo giallo” è il primo libro di Albert Espinosa, uno dei più famosi scrittori e registi spagnoli. L’autore racconta in questo libro alcuni episodi della sua giovinezza segnata dalla malattia.  Nonostante ciò Albert “possiede un senso dell’umorismo speciale, proprio come il suo modo di vivere la vita” e infatti non c’è nulla di doloroso in queste pagine. Con un linguaggio semplice e lineare, l’autore riesce a introdurre concetti apparentemente semplici, ma realmente molto complessi. Il libro è diviso in quattro parti: per cominciare, per continuare, per vivere, per riposare. Inizialmente l’autore parla del mondo giallo, il suo mondo, un mondo a portata di tutti, “un posto caldo, dove i baci possono durare dieci minuti, dove gli sconosciuti possono diventare i tuoi più grandi alleati, dove la paura perde significato, dove la vita è un bene prezioso”, e questo mondo è fatto di lezioni, in determinati momenti della vita, che vengono chiamate  “scoperte”; in tutto ventitré, proprio come i gialli che ognuno di noi possiede. I gialli sono quelle persone che “si collocano tra gli amici e gli amori. Non è necessario vederli spesso, ma si interagisce con loro attraverso i gesti d’affetto”.Da questo libro Espinosa ha poi tratto una fiction spagnola “Pulseras rojas”, i cui diritti sono stati acquistati dalla Rai e da Palomar, che ne hanno tratto una fiction di Rai 1, “Braccialetti Rossi”, con la regia di Giacomo Campiotti. Questa fiction è riuscita a delineare il rapporto che intercorre tra i gialli: sei ragazzi decidono di formare un gruppo all’interno di un ospedale, i Braccialetti Rossi, tra loro si instaura un legame che va oltre l’amicizia, ma che non è amore, un legame giallo, contrassegnato dalla presenza di un braccialetto rosso al polso di ognuno di loro. Nel gruppo sono presenti: Leo, il leader, un ragazzo a cui è stata amputata una gamba a causa di un tumore; un vice-leader, Vale, affetto dallo stesso tumore del primo; la ragazza, Cris, malata di anoressia; il bello, Davide, ragazzino affetto da una malattia al cuore; l’imprescindibile (quello che non può mancare mai), Rocco, bambino in coma; e il furbo, Tony, un ragazzino che ha avuto un incidente con la moto. Leo corrisponde ad Albert, sia per la sua malattia, sia per il suo carattere ironico e coraggioso; mentre Vale, pur avendo lo stesso problema non ha l’esperienza e la voglia di vivere di Leo, ma è un ragazzo dolce e sensibile. Cris è la ragazza contesa tra i due, un po’ capricciosa e indecisa, ma che alla fine riuscirà a prendere una decisione. Davide è un ragazzino che vuole predominare sui suoi coetanei, ma all’interno dell’ospedale si rende conto dei suoi errori e decide di rimediare. Infine Rocco e Tony, strettamente legati perché Tony riuscendo a sentire cose che gli altri non sentono, sente anche la voce di Rocco, nonostante il suo sonno. Il gruppo segue le “scoperte” che Espinosa rivela nel suo libro: durante la loro permanenza in ospedale perdono l’amico Davide, ma questo insegna a tutti loro che “le perdite sono positive e possono diventare delle conquiste. Quando perdi qualcosa, convinciti che non stai perdendo, ma stai guadagnando una perdita”. Infatti i ragazzi decidono di dividersi la vita di Davide, ad ognuno toccherà il 20% della sua età, “un patto indimenticabile, straordinario; comunque fosse andata avremmo continuato a vivere attraverso gli altri”. Questa persona sarebbe sempre stata dentro di loro e tutti avrebbero tentato di rendergli giustizia. Alla fine i ragazzi riescono a tornare a casa, tranne Rocco, appena svegliatosi. Resteranno in ospedale ancora un po’ Leo e Albert. Guardando quel braccialetto rosso, nel cuore di tutti resterà il ricordo di un’amicizia unica. Una storia commovente ma anche con quel pizzico di ironia da far emozionare col sorriso sulle labbra.

Miriana Tornatore