Leader del movimento americano delle suffragette, Alice Stokes Paul nacque a Paulsdale, nel New Jersey, l’11 gennaio 1885. La sua famiglia, aderente al quaccherismo, fin dall’infanzia la educò all’uguaglianza e al rispetto. I valori della perseveranza e del lavoro, considerato uno strumento necessario per il miglioramento della società, formarono la sua coscienza sociale e politica. La madre combatteva in prima persona le battaglie del movimento femminista e la portava spesso agli incontri del National American Women Suffrage Association. A tale associazione s’iscrisse lei stessa dopo la laurea in scienze politiche conseguita nel 1912 all’università della Pennsylvania. In seguito, assieme ad altre femministe, tra cui l’amica Lucy Burns, diede inizio a una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi con l’intento di estendere il diritto di voto alle donne. Nel 1916 Alice fondò il National Woman's Party e decise di servirsi di alcuni metodi adoperati dal movimento suffragista britannico come manifestazioni, cortei, picchettaggi e scioperi della fame. L'elezione  del presidente Wilson non migliorò la situazione e Alice decise di far valere i suoi propositi e di mostrare il proprio dissenso verso la disuguaglianza di genere organizzando un’azione di protesta. Era il 10 gennaio 1917  quando le Silent Sentinels iniziarono a manifestare davanti alla Casa Bianca con striscioni che reclamavano la libertà delle donne, il loro diritto al voto, la possibilità di avere una voce nel governo. Il 20 ottobre dello stesso anno,  Alice Paul venne arrestata,  con l’accusa di “aver intralciato il traffico", mentre portava uno striscione che citava Wilson: “È giunto il momento di conquistare o sottostare, per noi non può esserci che una scelta. Noi l’abbiamo presa.” Alice venne condannata a sette mesi di prigione. Per protesta iniziò a rifiutare il cibo, fu portata nel reparto psichiatrico del carcere e costretta all'alimentazione forzata. Un medico dell’ospedale diceva di lei: “La sua indole è come quella di Giovanna d'Arco, ed è inutile cercare di cambiarla. Lei morirà, ma non si arrenderà." All’inizio, il presidente Wilson ignorò le sue proteste ma la stampa e le continue manifestazioni lo indussero a cambiare idea e a dichiarare che il suffragio femminile era urgente come misura di guerra. Egli esortò il governo ad approvare la nuova legge: era il 1920 quando finalmente venne approvato il 19° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America che garantiva il diritto di voto alle donne. Pur dopo il riconoscimento di quel diritto, tanto sognato, Alice, fino alla sua morte (9 luglio 1977), non smise mai di combattere; donna rivoluzionaria e determinata, lottò per raggiungere il traguardo dell’uguaglianza. Dedicò la sua intera vita alla giustizia e al rispetto, valori che fanno di lei una delle più grandi figure morali del secolo scorso, modello di forza e tenacia. Ispirato alla sua vita e alle sue battaglie è il film Angeli d'acciaio (2004). Nel 2012 gli Stati Uniti hanno coniato, in suo onore, una moneta in oro puro da 10 dollari. Quest’ultima appartiene alla serie First Spouse, dedicata alle donne più influenti della storia americana.
Guidotto Michela