Liceo Classico "Don Cavina" Randazzo

2014/06/16

Finalmente arriva l’estate: si chiudono i libri scolastici e si aprono sedie sdraio e ombrelloni. Per noi ragazzi del Liceo Classico “Don F: Cavina” e per il nostro blog è giunto il momento di andare in vacanza. Ma solo per un po’, torneremo di nuovo a settembre con tanti nuovi articoli! Buone vacanze!

Posted on lunedì, giugno 16, 2014 by Unknown

No comments

2014/06/05

«Sono venuto da un Paese lontano ma sempre vicino alla fede comune. Non so se saprò bene esprimermi nella vostra -nella nostra!- lingua italiana, ma se mi sbaglio mi corigerete». Sono le parole che segnano l’inizio del pontificato di Giovanni Paolo II, eletto il 16 ottobre 1978. Parole indimenticate che rivelano già fiducia e sicurezza, ingredienti indispensabili per intraprendere un meraviglioso cammino di fede. Nato a Wadowice , cittadina della Polonia sud-occidentale, il 18 maggio 1920, figlio di un militare e una casalinga, cresce in ambiente pregno di valori tradizionali, patriottici e religiosi, in un Paese, schiacciato tra la Germania e la galassia sovietica, destinato ad essere travolto dal vortice della seconda guerra mondiale. Nominato cardinale nel 1967, diventa Vescovo di Roma undici anni più tardi, dopo il fugace splendore di Papa Luciani , Pontefice per appena 33 giorni e morto in circostanze mai del tutto chiarite. Giovane ed energico, si presenta così alla folla di Piazza San Pietro. Il suo carisma è subito evidente e la simpatia dei fedeli è assicurata. Interlocutori privilegiati sono i giovani, per i quali Wojtyla ‘inventa’ la Giornata Mondiale della Gioventù. Ma la sua popolarità non sempre si traduce in una manifestazione d’affetto: ne è prova l’attentato di cui è vittima nel 1981, dal quale si salverà miracolosamente per intercessione della Santa Madre, alla quale è tanto devoto. Oltre a un’intensa attività pastorale, a caratterizzare il suo pontificato sono le diverse passioni sportive e i frequenti viaggi in giro per il mondo che fanno di lui il «globetrotter di Dio». Passioni, tuttavia, che dovranno fare i conti con le malattie che lo accompagneranno negli ultimi anni di vita: un calvario che dagli anni Novanta si protrae sino al 2005 quando, il 2 aprile, ritorna alla Casa del Padre. Una piazza gremita di gente, proveniente da ogni parte del mondo, si fa “piccola” per porgere l’ultimo saluto al suo Pastore, mentre il vento sfoglia le pagine del Vangelo appoggiato sulla sua umile bara e nell’aria riecheggiano incontrastati i numerosi « Santo subito!». Dovranno passare, in realtà, nove anni perché il Papa polacco venga innalzato alla gloria degli altari, il 27 aprile 2014, insieme a Giovanni XXIII, il “Papa buono”. E la storia si ripete: stessa piazza, stesse emozioni come 36 anni fa. Le telecamere fanno capolino tra migliaia di pellegrini giunti nella Capitale per onorare l’uomo divenuto Santo che, sin dall’inizio, si è rivolto al mondo intero gridando: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Egli sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!».
Valentina Sgroi

Posted on giovedì, giugno 05, 2014 by Unknown

No comments