2014/05/19
La
storia del nostro paese non è grande solo
grazie a uomini, ma anche a donne: un ruolo importante sicuramente l’ha avuto
la baronessa Giovannella De Quatris. Non è certa la data della sua nascita, ma
si può stabilire intorno al 1444 a Catania, perché nel sarcofago è presente la
seguente frase: “Vixit annos LXXXV”cioè “visse 85 anni” e la data della sua morte, 1529. Il cognome ne rivela
le origini aragonesi. Trasferitasi a
Randazzo, in seguito al matrimonio con Pietro Rizzari, non riuscì mai a
realizzare il sogno di avere figli. Vivendo e pregando nella chiesa di S. Maria,
con gli abitanti di Randazzo, aveva potuto constatare la povertà e la miseria
in cui molti vivevano e proprio per questo motivo decise di donare, con atto
del 23 marzo 1506, alla chiesa che tanto
amava, due feudi, Flascio e Brieni nel
territorio di Randazzo, affinchè ne venisse realizzato il completamento. Tale chiesa
era stata luogo molto importante per la
baronessa perché vi aveva potuto esercitare la fede in Dio con grande devozione.
Alla chiesa donò anche suppellettili vari, per l’abbellimento della stessa, come
il famoso libretto scolpito in avorio,
all’interno del quale si trovano foglietti in pergamena con delle miniature che
rappresentano i misteri della passione
di Cristo e le preghiere da lei recitate, descritte attraverso immagini,
in quanto la Baronessa non sapeva leggere, essendo negato alle donne dell’epoca
l’apprendimento attraverso la lettura. La generosità di Giovannella è
evidenziata dal fatto che la sua eredità si estende non solo alla Chiesa, ma anche
alla vita di giovani donne; infatti con il testamento dispose che le giovani nobili
decadute usufruissero di lasciti (10 onze il 14 Agosto di ogni anno) per la
dote del matrimonio o di monacazione. Un vitalizio di 8 onze all’anno fu
lasciato anche al figlio illegittimo del padre. Morto il marito Pietro Rizzari,
Giovannella a distanza di un anno si risposò con Andrea Santangelo. Grazie al
suo lascito, nella Chiesa di S.Maria, nonostante le controversie con l’ultimo
marito, che usufrì del feudo di Brieni
fino alla morte (1560), furono molti i lavori e gli abbellimenti fatti. La chiesa
man mano assunse una forma decorosa e monumentale, per le snelle colonne
gotiche, i capitelli floreali stilizzati, gli archi acuti, solenni e agili, e
infine per l’immagine della bella Madonna di fattura bizantina posta sull’altare.
La chiesa fu dotata di altri ornamenti, come nel 1567 l’imponete Ostensorio
processionale, in argento dorato, che tuttora fa parte del suo tesoro. Grazie all’eredità
della baronessa De Quatris, quindi, si è potuta realizzare la bella Basilica di
S.Maria, simbolo del nostro paese.
Anna Bagiante
Posted on lunedì, maggio 19, 2014 by Unknown
Leader
del movimento americano delle suffragette, Alice Stokes Paul nacque a
Paulsdale, nel New Jersey, l’11 gennaio 1885. La sua famiglia, aderente al
quaccherismo, fin dall’infanzia la educò all’uguaglianza e al rispetto. I valori
della perseveranza e del lavoro, considerato uno strumento necessario per il
miglioramento della società, formarono la sua coscienza sociale e politica. La
madre combatteva in prima persona le battaglie del movimento femminista e la
portava spesso agli incontri del National
American Women Suffrage Association. A tale associazione s’iscrisse lei
stessa dopo la laurea in scienze politiche conseguita nel 1912 all’università
della Pennsylvania. In seguito, assieme ad altre femministe, tra cui l’amica Lucy Burns, diede inizio a una campagna di sensibilizzazione e
raccolta fondi con l’intento di estendere il diritto di voto alle donne. Nel
1916 Alice fondò il National Woman's
Party e decise di servirsi di alcuni metodi adoperati dal movimento
suffragista britannico come manifestazioni, cortei, picchettaggi e scioperi
della fame. L'elezione del presidente
Wilson non migliorò la situazione e Alice decise di far valere i suoi propositi
e di mostrare il proprio dissenso verso la disuguaglianza di genere
organizzando un’azione di protesta. Era il 10 gennaio 1917 quando le Silent
Sentinels iniziarono a manifestare davanti alla Casa Bianca con striscioni
che reclamavano la libertà delle donne, il loro diritto al voto, la possibilità
di avere una voce nel governo. Il 20 ottobre dello stesso anno, Alice Paul venne arrestata, con l’accusa di “aver intralciato il
traffico", mentre portava uno striscione che citava Wilson: “È giunto il momento di conquistare o
sottostare, per noi non può esserci che una scelta. Noi l’abbiamo presa.” Alice
venne condannata a sette mesi di prigione. Per protesta iniziò a rifiutare il
cibo, fu portata nel reparto psichiatrico del carcere e costretta
all'alimentazione forzata. Un medico dell’ospedale diceva di lei: “La sua indole è come quella di Giovanna
d'Arco, ed è inutile cercare di cambiarla. Lei morirà, ma non si arrenderà."
All’inizio, il presidente Wilson ignorò le sue proteste ma la stampa e le
continue manifestazioni lo indussero a cambiare idea e a dichiarare che il
suffragio femminile era urgente come misura di guerra. Egli esortò il governo
ad approvare la nuova legge: era il 1920 quando finalmente venne approvato il
19° emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America che garantiva il
diritto di voto alle donne. Pur dopo il riconoscimento di quel diritto, tanto
sognato, Alice, fino alla sua morte (9 luglio 1977), non smise mai di combattere;
donna rivoluzionaria e determinata, lottò per raggiungere il
traguardo dell’uguaglianza. Dedicò la sua intera vita alla giustizia e al rispetto, valori che fanno
di lei una delle più grandi figure morali del secolo scorso, modello di forza e
tenacia. Ispirato alla sua vita e alle sue
battaglie è il film Angeli d'acciaio (2004). Nel 2012 gli Stati Uniti hanno coniato, in suo
onore, una moneta in oro puro da 10 dollari. Quest’ultima appartiene alla
serie First Spouse, dedicata alle donne più influenti della storia
americana.
Guidotto Michela
Posted on lunedì, maggio 19, 2014 by Unknown
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Qual è il nostro punto di vista?
La domanda ha spinto noi ragazzi del liceo classico "Don Cavina" a realizzare questo blog. Il . di vista è uno spazio culturale per esprimere e condividere esperienze, idee e riflessioni. Gli studenti, giovani apprendisti-giornalisti, misurano le loro 'forze' confrontandosi con l'oggi attraverso un mezzo di comunicazione attuale di grande impatto e risonanza qual è un blog.
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